frast and furious 6 2013

Torna ancora una volta e per l’ultima volta il regista Justin Lin alla direzione dell’ennesimo capitolo del franchise più camaleontico che si ricordi, F&F6. Dopo il terzo episodio caratterizzato dall’alquanto puerile avventura dai toni orientali, molti avrebbero scommesso sulla morte annunciata del rigenerato filone motori/pupe oppure se ne sarebbero ben guardati dal farlo. Straordinariamente, alquanto straordinariamente aggiungerei, si è riusciti in ciò che normalmente viene tranquillamente ignorato dalle varie produzioni, cambiare attitudine, rinnovare la storia ed i contenuti, ispessendo la trama e aggiungendo quanti più personaggi ed elementi possibili in modo da avere un mix davvero eterogeno ma allo stesso tempo esplosivo.

Sino ad ora le scelte effettuate sono state premiate dal botteghino ed è inutile nascondersi, se un film incassa non importa come effettivamente sia. Linn recupera il cast ampliato per così dire, si era già consapevoli del ritorno di Letty sin dal film precedente e anche in questo come consuetudine vuole sappiamo già il volto ed il nome del nuovo e cattivo trasportatore, non lo sapete ancora non importa lo vedrete da soli e non starò qui ad elucubrare sulla nuova fenomenale aggiunta al cast di Jason Statham tranne per il fatto che solo una cosa faccia più rumore di un personaggio interpretato da Statham e cioè che il personaggio in questione sia un cattivo cattivo. Ora, mi sembra chiaro e lapalissiano, che, non ci si debba aspettare da un film di questo tipo, contenuti profondi più di una vaschetta porta cenere e dall’altra parte nulla di meno che una fantasmagorica profusione di azione ed effetti speciali con delle citazioni brutali di tanto in tanto e, poco importa, se a volte non si considerano cose come come la forza di gravità. In fondo DUH questo è un benedetto film e quindi c’è solo da sedersi (se ci si è decisi) e gustarsi lo spettacolo. Devo dire ad oggi che questo sia il miglior film visto di quest’anno. Apprezzo inoltre molto di più la svolta narrativa intrapresa e sino a che i protagonisti annoverano The Rock e Diesel, difficilmente i fan resteranno delusi e i neofiti storceranno il naso.

Il cast di questo nuovo sesto capitolo comprende, in ordine sparso e senza particolari preferenze: Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Jordana Brewster, Rita Ora, Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Sung Kang, Gal Gadot, Ludacris, Luke Evans, Elsa Pataky, Gina Carano, Clara Paget, Kim Kold. Mentre tutta la gang si gode il meritato riposo (ed i milioni) ecco che si ripresenta a l’agente Hobbs che coinvolge l’intera gang di ladri su/delle quattro ruote, in una missione che potrebbe redimerli in parte o del tutto. Ciò che conviene notare, o meglio, ciò che salta subito agli occhi non è tanto quanto sia strabiliante ogni duello in corsa, l’uso di un carro armato come se fosse l’auto della domenica o l’incredibile concentrazione di fortuna che i cattivi hanno (che poi ora sono i buoni mentre i cattivi cattivi restano sempre i cattivi), quanto invece l’inconsueta garrulità di Toretto che, diciamo così, non interpreta proprio il tipo che fa della lingua e del buon senso filosofie proprie di vita.

Il maggior vantaggio di avere un cast di co-primari così ampio è anche il maggior difetto di un film, è necessario infatti regolare le varie storie e dare a ciascuno di essi abbastanza spazio per essere notato. Non intendo dire che tutto debba essere centellinato ma spesso esercizi di questo tipo portano come risultato una lunga serie di scene che pur attingendo ed essendo parti integranti della medesima storia non ne compongono alla fine una. Qui il risultato è accettabile in fin dei conti non mi aspettavo certo il Macbeth. Dal punto di vista degli effetti visivi e della dinamicità, ogni situazione è resa al meglio, forse il meglio non è inteso a favore dello spettatore, il continuo montaggio esasperato e l’utilizzo di tutte le angolazioni possibili ed immaginabili soprattutto durante i momenti di corsa in auto non accrescono l’appeal ma secondo me alla fine impediscono quel legame con i vari personaggi che durante la visione (sia in caso di simpatia che antipatia) lo spettatore crea. Il continuo cambio di soggettiva alla fine risulta essere una mera distrazione, del resto non c’è mica Bay dietro la macchina da presa. A proposito di effetti visivi davvero strabiliante come Diesel sia talmente pompato da rivaleggiare con The Rock, in ogni caso anche qui nulla di nuovo. Aggiungerei anche che se la riscrittura della formula ha dato i suoi risultati nel quinto capitolo qui si ha come l’impressione di un dejà vu, probabilmente perché sia necessario andare oltre, rendere ogni situazione davvero esasperata per poter superare quel limite ideale stabilito dalla precedente storia. La profusione di effetti speciali vende e rende ogni scena in modo adeguato, se gli incassi si confermeranno allora il settimo episodio della saga potrebbe essere anche un outsider, solo il tempo lo dirà.

Che abbiate o meno idea di come dinamicamente una storia possa o meno funzionare sul grande schermo è ininfluente quando si è arrivati al sesto capitolo, quando si richiamano tutti i protagonisti anche facendoli risorgere e quando coloro che vivono la/nella storia sono in grado di distruggere praticamente ogni cosa senza sudare nemmeno poi tanto ci si rende conto di quanto si possa in fondo trascendere anche se solo cinematograficamente parlando. Sicuramente questo film (sesto per chi ancora avesse dei dubbi) nella serie è diretta conseguenza del precedente e non solo per una faccenda squisitamente cronologica, continua infatti la nuova formula che tanto successo ha ottenuto in Fast 5. Sicuramente la conferma di Dwayne Johnson aggiunge un forte carisma, la storia ne trae grande beneficio e anche questo è chiaro, essendo sorretta da The Rock e Diesel che nonostante tutto si trova ad interpretare uno dei ruoli a lui più congeniali. Tutto il resto viene da sé. Durante tutti i quasi 130 minuti, se siete appassionati di film come questo, non avrete modo di trovare nulla da rimarcare mentre, se questa storia della famiglia allargata e delle leggi improbabili applicate allo/dello/nello spazio non vi vanno giù, avrete ben 130 minuti di veri e propri spunti di/e vere e varie lamentele. Pensateci bene prima di impegnare il vostro tempo ed il vostro denaro. I soliti avvisi ricordano che vi sia della violenza, tuttavia, sto sempre qui a rimarcare il fatto che al di là di ciò che possiate pensare questo è un film per famiglie e con questo non altro da aggiungere sull’argomento.

In attesa quindi, dell’ennesimo capitolo, il settimo, godetevi senza pretese (ma non per questo il godimento sarà in chiave minore) questa adrenalinica ed altamente ricca di ottani sciarada, luoghi comuni, spasso e belle curve (che non debbono mai mancare) e non solo in riferimento alle auto. I detrattori di questo film non dovrebbero nemmeno impiegare del tempo a decidere se guardarlo o meno, mi sembra ovvio e scontato che questo genere si ami o si odi senza eccezioni e voglio proprio vedere adesso chi accuserà questo film di sessismo, intendiamoci ce ne sarebbero tutti i fondamenti ma si sa, l’uomo nelle proprie pretese spesso risulta essere puerile e con “uomo” intendo genere umano. Certo, la Carano che spacca le corna a Diesel sarebbe valsa da sola il prezzo del biglietto ma meglio restare nel politicamente corretto e quindi benzina, testosterone, gas di scarico, NOS, femmine di latta e altre altresì succinte in carne ed ossa, puzza di catrame bruciato e gomma squagliata sono di nuovo il vostro pane per poco più di due ore, fatevene una ragione!