oblivion 2013

A volte una storia per poter essere raccontata deve essere principalmente già completa nella mente di colui che abbia idea di raccontarla, qualunque sia la fonte ispiratrice o il genio che la partorisca. Ci sono storie fantastiche che dal nulla diventano solidi film e altre, molte altre, che dopo un brevissimo lasso di tempo trascorso a tentare di diventare qualcosa di diverso ritornano ad essere niente.

A volte una storia diventa prima base per un mezzo di espressione diverso dal cinema, diventa per esempio un fumetto di successo. Spesso, la storia si evolve di media in media e da fumetto per esempio può scoprirsi sceneggiatura sino a divenire probabilmente un film. Il successo intrinseco della storia, se tale, non è sempre rispecchiato dal media che la trasforma, che la rende appetibile ad un pubblico via via più vasto. Può infatti capitare che una graphic-novel di successo diventi un film mediocre e se è vero che un buon regista possa fare per un qualunque motivo film mediocri è altrettanto vero che un regista mediocre farà solo film mediocri.

Oblivion è l’adattamento dell’omonimo fumetto scritto da Joseph Kosinski (e Arvid Nelson ed edito dalla Radical Comics) che è anche il regista, co-produttore e co-sceneggiatore. Al suo attivo ricordiamo puramente per un senso nozionistico Tron: Legacy, film che possa esser visto se considerato un esercizio di stile inutile mascherato da reboot, che possa essere tranquillamente ignorato se lo confrontiamo con il predecessore (TRON) che vidi al cinema negli anni ‘80. Iniziamo col dire che forse dell’ennesima avventura fantascientifica con protagonista Tom Scientologyman Cruise non se ne sentisse il bisogno, sforzo produttivo di un certo spessore, storia come detto prima articolata ma in fondo comincio ad essere stufo di protagonisti di nome Jack e soprattutto che abbiano sempre le sembianze di Cruise. Non discuto l’attore (va bene lo discuto anche) ma considerando la fonte ed il materiale di origine il risultato è appena accettabile. Resterà un film dalle epiche visioni e da un interessante aspetto creativo ancorché, appunto, visuale ma la mia impressione è quella di un film che non manterrà il suo appeal mano a mano che le visioni dello stesso si susseguiranno. Un progetto senza dubbio ambizioso che al momento risulta essere abbastanza tiepido al botteghino, sicuramente pareggerà i costi ma di certo non si è dimostrato sino ad ora quel fenomeno che la produzione pensasse.

Oblivion non brilla per originalità, c’è anche da dire che al giorno d’oggi vedere qualcosa di davvero originale risulti essere alquanto difficile. Le pecche non sono del film in sè ma della storia adattata, essa, attecchisce e in qualche modo saccheggia a piena mani da grandi film della fantascienza, 2001 e Aliens per citarne solo due e poi rispolvera vari altri elementi di genere e chissà come, secondo me, l’analogia diretta la si può fare con un piccolo capolavoro di Duncan Jones targato 2009, chiamato Moon ed interpretato da Sam Rockwell. Ottimo film magistralmente realizzato tanto semplice quanto efficace. Suggestiva è la storia alla base del film, non svelerò alcun elemento ma comunque consiglierei in prima istanza di guardare Moon. Una buona storia riesce ad intrattenere lo spettatore, solleva magari dei dubbi e interrogativi ma in linea di massima riesce ad essere esaustiva. Oblivion fallisce probabilmente l’aspettativa primaria, non risponde a quasi nessuno degli interrogativi che origina e le poche volte che ciò accada si ottiene come risultante solo una serie di nuovi interrogativi.

Se in fondo il solo personaggio davvero sfaccettato sia guarda caso il produttore, attore e protagonista Cruise allora ho come una certezza rimarchevole... che possa essere sempre lui, Cruise, l’eroe alla fine. Certo c'è anche Morgan Freeman ma il suo ruolo quantunque centrale è quello di una grande star che appaia il tempo esatto di essere notata per poi, in un attimo, sparire. Ottima la colonna sonora di Zimmer e Daft-Punk, inevitabili alcuni rimandi sonori (Tron: Legacy per dirne uno e se avete ascoltato attentamente il trailer anche Man of Steel) ma concentrandosi sul film risulta essere più che adeguata.

Oblivion resta un interessante esperimento visuale, grazie soprattutto all'estro creativo del regista, con una grande e variegata potenzialità, devo ammettere con rammarico che però lo stesso film si perda miseramente nel rincorrere vari cliché di genere, lo spettatore medio si abbufferà di computer grafica e alla fine soccomberà davanti all’eroe solitario Cruise seguendo una storia che si caratterizzi di non pochi snodi narrativi ma che, come detto in precedenza, risulterà essere sin troppo stereotipata stabilendo a priori lo scenario ed i personaggi e quindi ribaltando o annullando ogni regola sino a quel momento stabilita, una scelta ambiziosa e per molti versi valevole ma per lo più spiazzante davanti a occhi non allenati. Doveste scegliere da neofiti e/o da appassionati guardate Iron Man 3.