Altitude 2010

È uno di quei film che saggiando diverse strade, non è probabilmente classificabile e questo può portare sia lati negativi che positivi, fortunatamente quelli positivi superano le imperfezioni e le incongruenze della storia. Inizio con lo scrivere che Altitude, diretto nel 2011 da Kaare Andrews è un film dal budget davvero striminzito, la produzione è ridotta all'essenziale, non credo sia mai stato distribuito in Italia ed io dopo averlo visto inaspettatamente in anteprima ad un horror fest, sono riuscito dopo quasi tre anni a procurarmene finalmente una copia in Blueray realizzata per il mercato tedesco.

Vengono narrate le vicende di alcuni ragazzi che decidono di spostarsi in aereo. Questo gruppo eterogeneo, viene inaspettatamente a trovarsi in una situazione particolare nel momento in cui il volo si tramuta in un vero e proprio incubo, timone bloccato in continuo cabrare, senza l'aiuto di alcuna strumentazione di bordo resa inservibile da un qualche disturbo magnetico, con il rischio di restare senza carburante e con minacciosi suoni che giungono dalla radio di bordo. Le interazioni e le dinamiche tra i membri dell'equipaggio hanno un duplice scopo, aumentare la tensione della storia e sviscerare delle sotto trame che portano a non pochi colpi di scena.

Ciò che sembra iniziare come un classico teen movie diviene ben presto un episodio de l'incredibile mondo di Ripley (Ripley's believe it or not) e forte è il richiamo a Lovercraft. Vengono esplorati le ripercussioni degli stati d'animo e dei sentimenti e viene battuta, seppur brevemente, la strada relativa al dualismo IO/ID arrivando persino al viaggio nel tempo e, di conseguenza, ad un classico paradosso temporale. Questi aspetti, tutti insieme, possono creare un po' di confusione nello spettatore al quale, è anche lasciato il compito attivo di concludere alcune sotto trame del film. Molti i rimandi possibili, citerei Il Pianeta Proibito (Forbidden Planet del 1956) e Primer del 2004, detto questo, non rivelerò gli aspetti presenti in Altitude per i quali i due film citati siano in qualche modo precursori.

Gli effetti digitali sono essenziali anche qui, tuttavia, accettando il vero twist della storia, ogni cosa perde di reale importanza. Dal punto di vista della realizzazione tecnica, si notano alcuni errori alquanto grossolani nell'esecuzione procedure di decollo/volo ma si tratta di tecnicismi. Gli effetti digitali sono appena sufficienti anche se minimali nell'impiego durante la lavorazione del film. Tutto il cast si impegna con risultati altalenanti, a volte si arriva ad un accidentale risvolto comico ma per il resto il regista affronta lo script con i mezzi a disposizione cavandosela più che bene. Se avete in testa di fare un viaggio su di un piccolo aereo da turismo e incappare in un briciolo di terrore profondo ai confini della realtà, questo è il viaggio che fa per voi.